DETRAZIONI FISCALI ANTIFURTO CASA 2024

DETRAZIONI FISCALI ANTIFURTO CASA 2024

Vuoi saperne di più sulla detrazione per l’impianto d’allarme? In questo articolo ci soffermiamo su alcuni punti importanti da approfondire in merito alle detrazioni fiscali per l’antifurto in casa, da installare nel 2024.

Nelle detrazioni antifurto casa ovvero bonus fiscale antifurto per il 2024 per le ristrutturazioni edilizie, rientrano anche le agevolazioni fiscali per antifurto. Ossia per coloro che acquistano impianti di allarme per la propria casa o abitazione o ufficio o negozio.

 

Come ottenere la detrazione fiscale del 50%? Con la fattura parlante prodotta da noi di SicurezzaPoint. Quello che devi fare tu è solo scegliere il Bonifico come tipologia di pagamento e poi noi ti invieremo la fattura, dove troverai gli estremi per effettuare il pagamento corretto.

 

Quali sono le novità introdotte con il decreto leggo numero 83 del 22/6/2012 sugli sconti fiscali del 50 per cento? Ora è possibile anche portare in detrazione fino al 50% il tuo impianto per la sicurezza..
Questa norma è più ampia rispetto al 36% presente nel 2011. C’è tempo fino al 30 giugno 2024 (aggiornamento al 31 dicembre 2022) per godere di questa agevolazione fiscale che però non terminerà dopo tale data ma tornerà al 36%.

 

 

 

Il decreto Letta numero 83 pubblicato in G.U.del 6 giugno 2013 aveva prorogato il bonus fiscale fino al 31 dicembre 2013, poi un nuovo aggiornamento tributario con  la legge di stabilità (numero 147 del 27 dicembre 2013) ha prorogato per tutto il 2014. Un nuovo aggiornamento è intervenuto per le detrazioni per antifurto prorogate anche per  tutto il 2015. Di anno in anno. Fino al 2023.

Cosa diventa quindi detraibile?

Sono in pratica detraibili tutte le spese per allarmi che sono state sostenute, comprese quelle relative alle installazioni, oppure per perizie sopralluoghi per la progettazione dello stesso per gli oneri di urbanizzazione, fino a un massimo di 96 mila euro totale di sconto fiscale ottenibile.

Questa norma presente nell’ordinamento italiano da il via libera all’ acquisto di impianti di sicurezza, antifurto, impianti di video sorveglianza. Ai quali si possono aggiungere anche le porte blindate, le casseforti a muro e ovviamente tutti gli accessori come i sensori per antifurto, oppure i rilevatori di apertura posti sui serramenti, le tapparelle, grate e cancelli. 

Da sottolineare come tale detrazione per gli impianti di allarme sia esclusa esplicitamente in caso di contratti stipulati con aziende specializzate nella sorveglianza (esempio Metronotte).

Chi può usufruire del bonus fiscale?

  • Il proprietario;
  • il locatore;
  • il nudo proprietario;
  • il familiare del detentore dell’immobile.

Rientrano anche i soci di coop, cooperative, società semplici, imprenditori individuali per gli immobili. Ovviamente tali beni acquistati non devono essere rientranti fra beni strumentali o merce, altrimenti si deve provvedere a emettere fattura fiscale. 

In questo caso la detrazione antifurto sarà sottratta dalle aziende come costi o come beni da ammortizzare.

COME DETRARRE LE SPESE PER ANTIFURTO?

Per ottenere la detrazione devi effettuare un bonifico parlante a noi di Sicurezzapoint, ovvero deve indicare nella causale del versamento sia il codice fiscale del soggetto che paga, sia il codice fiscale o numero di partita Iva di chi beneficia dello stesso.

Vanno indicati nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile. Si devono conservare ed esibire tutti i documenti relativi ai lavori.

Sui lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, realizzati su fabbricati a prevalente destinazione di tipo abitazione privata, è prevista l’applicazione dell’IVA ridotta al 10%.

Il pagamento alla società che ti vende l’antifurto, in questo caso potremmo essere noi – e quindi della ditta che esegue l’installazione -, va fatto obbligatoriamente via bonifico, in cui è appunto rintracciabile il codice fiscale di chi beneficia delle detrazioni. Deve essere poi riportata la partita IVA di chi riceve il pagamento, quindi sempre noi, se decidi di affidarti a SicurezzaPoint. 

In seguito è importante sapere che nella dichiarazione dei redditi andranno indicati i dati catastali identificativi dell’immobile dove verrà installato l’impianto di allarme e andrà specificato se i lavori sono effettuati da chi detiene l’immobile, senza però esserne proprietario. 

Inoltre, andranno specificati gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo dell’agevolazione.

È obbligatorio possedere i seguenti dati per poterli esibire, qualora vengano richiesti alla società che ha l’incarico di sostituire l’impianto di allarme:

  • domanda di accatastamento, solo nel caso in cui l’immobile non fosse censito;
  • ricevuta di pagamento IMU e/o TASI. 

Non è necessario comunicare all’ASL la presenza di un cantiere, a meno che non sia previsto per questioni di sicurezza o siano relativa alla notifica preliminare.

C’è da sapere inoltre che i sistemi di allarme godono dell’IVA agevolata al 10%, non su tutta la spesa, ma su una parte di essa relativa alla differenza tra il costo totale e le spese per il bene significativo.

Esempio: costo totale dell’allarme: 4.000 euro. Costo dei beni significativi (sensori, centralina, videocamere ecc) 2.500 euro.

È possibile godere dell’IVA solo sulla differenza tra le spese totali e i costi beni significativi, quindi IVA online sugli e-commerce, oppure sull’installazione di impianti di allarme.

Tale rimborso fiscale opera sotto forma di bonus fiscale, da quanto è dovuto fiscalmente sull’IRPEF in base alle spese sostenute, sia quando si tratti di interventi di ristrutturazione delle abitazioni che siano proprie o semplicemente in affitto e anche nel caso delle parti comuni negli edifici residenziali. 

Lo sconto fiscale viene ripartito in dieci quote o rate annuali di importo costante e di pari cifra, sia lo stesso anno di conseguimento della spesa sia negli anni successivi.

 

COME INSERIRE SPESE ANTIFURTO NEL 730?

Devi inserire le spese per l’installazione di un impianto di antifurto nel 730? 

La detrazione per l’impianto di allarme prevista dal bonus sicurezza rientra tra quelle di ristrutturazione e va inserita nella sezione III A: spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, per misure antisismiche e bonus verde. 

DOMANDE COMUNI SULLA DETRAZIONE ANTIFURTO 2023

Quali sono le spese sottoposte ad agevolazione fiscale secondo l’Agenzia delle Entrate?

Qualora si trattino di singole unità abitative: sia l’allarme che il  sistema antifurto;

Sulle parti in condominio: sia l’allarme anche l’eventuale sostituzione di componenti dell’impianto vecchio.

Chi può usufruire delle Detrazioni per l’allarme 2023?

Tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF. In particolare, l’agevolazione spetta ai proprietari, ai titolari di un diritto reale di godimento e agli inquilini di un immobile.

Quali spese rientrano nelle agevolazioni fiscali antifurto?

  • Spese per la progettazione e per le altre prestazioni professionali connesse allarme casa;
  • Spese per l’acquisto dei materiali impianto di allarme;
  • Compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
  • Imposta sul Valore Aggiunto (IVA).

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